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sabato 21 marzo 2015

Bambini al Museo Nacional de Bellas Artes



Una delle cose più odiose che un paese possa fare per la sua gente è quella di rendere il proprio patrimonio artistico inaccessibile. I musei vaticani sono una bella storia ma il prezzo del biglietto taglia fuori fette sempre più grandi di popolazione che decidono saggiamente di spendere quei soldi per sfamare un figlio piuttosto che regalarli a quei simpatici esserini vestiti di nero. Parlo dei musei vaticani perchè mi stanno particolarmente simpatici ma il problema riguarda molta parte dei musei italiani e del mondo. La fruizione dell'arte è fondamentale. L'accesso ad essa è, secondo me, più cruciale della banda larga per tutti. Che me ne faccio della banda larga se poi la uso per andarmi a scaricare l'ultimo film di Muccino o l'ultima meravigliosa canzone di Pitbull? I buoi sono già scappati. Il proprio senso del bello è stato già sfasciato a colpi di cazzate. Penso a questo mentre sto seduto per terra nel grande cortile interno del Museo Nacional de Bellas Artes di L'Avana (davanti al Museo de la Revolucion, adesso l'indirizzo esatto non lo so... Chiedete, mica sono un un vigile urbano).