Di nuovo qui. Computer acceso, sigarette, totale
disordine nella mia stanza, una trentina di libri sulla mia destra, un Kindle,
un ombrello macchiato, uno scampolo di stoffa mal piegato, uno scatolone, due
materassi in verticale, una lastra di cartongesso, un cavalletto, un pacco di
carta igienica, una bici rotta, buste, un fornello, una scala, ma alla fine,
qui,
davanti a me, l'importante: lo spazio per questa tastiera, le mie dita, la voglia di
scrivere. In realtà, seppur con
un'incostanza terrificante, ci sono sempre stato. Intendo dire nei pressi di
questo blog, dalle parti di un diario di un viaggio che non è più un viaggio.
Nell'ultimo anno ho scritto qualcosa ma, tirando le somme, gli ultimi post
scritti con un impegno serio ed una cadenza regolare risalgono a quando? A un
anno e mezzo, due anni fa? Ok. In questo tempo non sono stato in un sottoscala
a piangere rivoltandomi in un lago di vomito ma ho tirato avanti.