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domenica 25 marzo 2018

Una vacca all'Avana


Scritto di Alessandro Zarlatti

Una volta mi trovavo all'aeroporto Jose Martì e stavo aspettando l'aereo dall'Italia. Credo arrivasse mia madre. Non ricordo più. Sì, forse mia madre. Stavo lì, appena fuori dagli arrivi internazionali fumando una sigaretta e pensavo, questo me lo ricordo bene, che tutto stava andando di meraviglia. Così, il pensiero e la sensazione piena che tutto andasse nella direzione della tua volontà. Non succede sempre. A dire il vero, a me quasi mai. Succede spesso ai ricchi, ai fortunati, agli idioti. Non a me.

domenica 18 marzo 2018

Aereo di ritorno



Aereo di ritorno
Scritto di Alessandro Zarlatti

Sono sull'aereo di ritorno. Sfiancato dalla sveglia e dal conto di energie che mi presenta lo spirito santo dopo due settimane così. Conto in rosso. Come sempre. Sono sul solito aereo della Blue Panorama e mi domando se abbia un senso su questo pianeta la Blue Panorama: personale sgarbato, facce che esprimono in coro lo stesso concetto: ti facciamo un favore, fosse per noi faremmo i becchini e comunque, crepa!

martedì 6 marzo 2018

Le mie elezioni



Scritto di Alessandro Zarlatti

Sono a Roma. Lo dico per eventuali sicari qui o per chiunque volesse svuotarmi la casa all'Avana. Dai, è questo il momento! Dunque, a Roma, catapultato in un lampo nelle elezioni politiche 2018. In un lampo in tutto ciò che uno credeva di potersi lasciare alle spalle per sempre.

lunedì 19 febbraio 2018

Lucciole all'Avana


 testo   Alessandro Zarlatti
 foto  ©Emanuele Mozzetti

C'è un fenomeno strettamente cubano che mi ipnotizza come il fuoco del camino. Mi blocco lì e lo osservo come un uomo che non ha niente da fare (capita spesso), come un guardone.

lunedì 12 febbraio 2018

San Valentino



di Alessandro Zarlatti
San Valentino è notoriamente la festa più idiota dell'anno. Se la batte col carnevale e con il ferragosto. Però forse vince. Oddio, quando sono obbligato a spiegare il ferragosto ai miei alunni cala nell'aula un'atmosfera plumbea di silenzi e di mezze frasi.

lunedì 5 febbraio 2018

La razza



di Alessandro Zarlatti
Questa settimana, preso dai preparativi del mio prossimo viaggio a Roma, sono stato un po' in crisi d'ispirazione riguardo al blog. Avevo diversi temi in agenda ma nessuno che mi rapisse in modo decisivo. Poi, ieri, inaspettatamente, è arrivato un demente (i dementi arrivano sempre senza avvisare) e magicamente ho trovato il tema.

mercoledì 31 gennaio 2018

Le relazioni pericolose



Uno degli aspetti che mi hanno più sorpreso, soprattutto nei primi tempi in cui frequentavo Cuba, riguarda il concetto di relazione che hanno sviluppato da queste parti. Più che sorpreso, direi lasciato basito, incapace di incasellare un materiale tanto eterogeneo, tanto non catalogabile, in un reticolato di categorie note, domestiche, inoffensive. Le relazioni.

lunedì 22 gennaio 2018

Todo cambia



Il bello all'Avana cambia. Da tempo si girava intorno a questo progetto  e non si trovava mai una forma convincente. Un paio d'anni fa ci siamo andati molto vicino. Insieme ad una mezza dozzina di amici abbiamo pensato alla maniera di farlo diventare il fratello maggiore di quello che era. Riunioni, idee, discussioni infuocate. Poi non se ne è fatto niente per un pelo.

lunedì 15 gennaio 2018

Il freddo



Freddo a Cuba, frio en Cuba
Fa freddo. In queste ultime settimane sta facendo freddo. Come non ha mai fatto. O almeno così sembra a me. Ogni volta mi piace dire che a Cuba fa freddo tre giorni l'anno. L'inverno come un'eclissi rapidissima. Però io non faccio testo: non ricordo niente.

lunedì 8 gennaio 2018

Trasferirsi a Cuba o turismo a Cuba?



Trasferirsi a Cuba o turismo a Cuba

Trasferirsi a Cuba o turismo a Cuba? E' il dilemma di molti. Qualche consiglio prima di partire o... prima di tornare.


Pochi giorni fa ho ricevuto la mail di un italiano che mi aveva chiesto a dicembre consigli per il suo viaggio a Cuba e in poche righe ha cercato di descrivermi l'entusiasmo e quel senso di prospettiva che lo porta a dire oggi che forse, (non è sicuro, forse...) un pensierino di trasferirsi a Cuba lo sta facendo. Per esperienza, una dichiarazione del genere ha un sottotesto ben chiaro.

martedì 26 dicembre 2017

Natale all'Avana



Natale all'Avana
Pronunciato così, secco, sembra il titolo di un cinepanettone. Pensandoci bene mi viene il terrore e il sospetto che qualcuno lo abbia prodotto davvero ma non sono informatissimo in materia. In ogni modo questo Natale mi prendo questo spazio proprio per parlare delle feste, del Natale, appunto, e di come il popolo cubano vive questo periodo dell'anno.

lunedì 18 dicembre 2017

Il Piropo



Piropo cubano
Esiste un fenomeno, fortemente cubano nella sua dinamica, che mi ha sempre lasciato sospeso, a volte incredulo, altre schifato, altre ancora con la mente in un fondale nero, incapace di prendere posizione. Il piropo. Con piropo si intende il complimento, più o meno articolato, che un uomo cubano fa ad una donna per strada. Con quale fine? Questo ancora bene non l'ho capito. Col piropo, parliamoci chiaro, non si scopa.

lunedì 11 dicembre 2017

Hape, la festa più cool dell'Avana. Intervista a Simone Buosi.



Quando si parla della vita notturna di Cuba si pensa soltanto a locali di salsa, di merengue, di rumba o, al massimo, a discoteche martoriate dal reggaeton. Invece l'offerta, soprattutto nella capitale, è molto più varia e non mancano sorprese in linea con le tendenze più aggiornate sui generi musicali internazionali. Una delle iniziative più alla moda e, in un certo senso "diversa da tutto" è Hape. Nata quasi per gioco tra un gruppo di stranieri che lavorano a Cuba, è diventato molto rapidamente l'evento clou per chi vuole conoscere tutti i sapori, anche quelli meno banali, delle notti habanere.

domenica 26 novembre 2017

Gli italiani a Cuba

Italiani a Cuba

Chi sono gli italiani a Cuba? Possiamo riconoscerli o si mimetizzano? Qui un prontuario semiserio sugli Italiani a Cuba.


Nel giorno in cui inizia la settimana della cultura italiana a Cuba (vedi il programma), viene quasi naturale parlare della comunità italiana a Cuba. Mi correggo: posso parlare in linea generale soltanto della comunità avanera e, in ogni caso, per sensazioni ed approssimazioni. 
Gli italiani si passano accanto. Difficilmente comunicano tra loro. Una diaspora di cani sciolti sembra essere. Cani incattiviti, spesso e volentieri, che hanno portato ai Caraibi un container pieno di tossine e di sguardi di traverso. Non tutti. Non sempre. È chiaro.

lunedì 20 novembre 2017

Scherza coi santi



Molti stranieri sono attratti dalle pratiche religiose relative alla santeria cubana. È sempre meno raro vedere, che so, austeri banchieri svizzeri vestiti di bianco come gelatai romagnoli, pieni di bracciali colorati, mentre attraversano l'anno di iniziazione alla santeria; ex macellai di Cuneo alle prese con una complicatissima serie di divieti finalizzati alla salvezza del proprio culo: niente barbabietole prima dell'una; gelati sì, ma solo di soia e mai, dico mai, il pistacchio; noci in modica quantità, ma senza sgusciarle e da mettere in bocca con la mano sinistra; non indossare mai un poncho argentino che non ti sia stato regalato da una vergine.

lunedì 13 novembre 2017

Calcio, futbòl...



Calcio a Cuba el Futbol
Dopo una breve deviazione al Baobab di Roma la settimana scorsa, torno con la testa e con il corpo (non mi sono mai mosso per la verità) a Cuba. Lascio quella splendida partita di calcio a San Lorenzo di qualche mese fa e mi affaccio su qualche campetto sgangherato dell'Avana. Il calcio. Sembra un fenomeno incontenibile. Da sempre mi domando quale sia il suo segreto. Perchè un pianeta intero lo giochi, perchè riesca a sradicare in un lampo abitudini profonde, tradizioni, per imporsi con tutta la sua semplicità, con tutta la sua forza.

lunedì 6 novembre 2017

Baobab experience


Voglio fare un passo indietro: marzo 2017. Un passo indietro nel tempo e uno dall'altra parte dell'oceano. In Italia, a Roma per l'esattezza. Mi trovavo lì per qualche settimana a visitare la famiglia, a festeggiare il mio compleanno e a fare una presentazione dei miei libri. Avevo sentito parlare molte volte del Baobab, non soltanto dell'albero, ma di un gruppo (come vogliamo chiamarlo?) di volontari che aveva preso questo nome e che da anni era impegnato a Roma nell'accoglienza degli immigrati. Un'amica particolarmente attiva, Marzia, relazionava quasi quotidianamente su Facebook riguardo alle iniziative, ai successi, ai problemi che questa organizzazione affrontava e da così lontano non riuscivo a mettere a fuoco niente. Capivo che c'era qualcosa di bello, di laico, uno slancio di quelli che piacciono a me, di quelli che nascono dalle migliori sfere di noi stessi e rompono un'inerzia, a volte la sordità dentro e fuori di sè.

lunedì 23 ottobre 2017

La cubania



Per certi versi vivere a Cuba è un continuo intreccio di due mondi, in alcuni momenti di scontro, di negazione, in altri di incontro, di identificazione. In ogni modo è un elemento costante nelle giornate di uno straniero, che lo si voglia o no: c'è sempre uno spigolo della tua visione del mondo che se la vede con un altro del mondo che ti ospita e se non si combinano in qualche modo, allora fanno scintille. Molti anni fa, Loredana, un'amica italiana con decenni di navigazione nell'universo cubano cercò di trasmettermi un concetto che allora non colsi. "la cubania è forte", questo mi diceva.

lunedì 16 ottobre 2017

Lo straniero

C'è poco da fare: è un concetto, uno steccato, un muro contro il quale un immigrato - perchè questo sono a Cuba - sbatte la testa in continuazione. L'essere straniero. Se non lo vivi sulla tua pelle non lo capisci. Oppure vai avanti ad ipotesi ed astrazioni. Se decidi di andare a vivere all'estero questo allegato te lo porti dentro come una malattia autoimmune. È una questione di abitudini diverse, di gusti diversi, di modi di decodificare gli altri e di essere decodificato, di modi di ridere, di modi di mangiare, di modi di amare.

lunedì 9 ottobre 2017

Ancora tu?



Di nuovo qui. Computer acceso, sigarette, totale disordine nella mia stanza, una trentina di libri sulla mia destra, un Kindle, un ombrello macchiato, uno scampolo di stoffa mal piegato, uno scatolone, due materassi in verticale, una lastra di cartongesso, un cavalletto, un pacco di carta igienica, una bici rotta, buste, un fornello, una scala, ma alla fine, qui, davanti a me, l'importante: lo spazio per questa tastiera, le mie dita, la voglia di scrivere.  In realtà, seppur con un'incostanza terrificante, ci sono sempre stato. Intendo dire nei pressi di questo blog, dalle parti di un diario di un viaggio che non è più un viaggio. Nell'ultimo anno ho scritto qualcosa ma, tirando le somme, gli ultimi post scritti con un impegno serio ed una cadenza regolare risalgono a quando? A un anno e mezzo, due anni fa? Ok. In questo tempo non sono stato in un sottoscala a piangere rivoltandomi in un lago di vomito ma ho tirato avanti.