giovedì 26 novembre 2020

La morte di Diego Maradona

 

La morte di Diego Maradona

La morte di Diego Maradona non è stata solo la morte di un calciatore. La morte di Diego Maradona è stata la morte di un artista.


Se le persone, soprattutto i giovani, non hanno compreso la differenza abissale che c'è tra Maradona e i vari Ronaldo, Messi, Ibrahimovich, Zico, Pelè, Platini, ecc., vuol dire che non capiscono un cazzo. Di calcio, ovviamente, ma più in generale della vita. Quelli hanno giocato a calcio, Lui ha fatto arte

Se le persone continuano a salutarlo oggi scrivendo frasi del tipo: "non giudico l'uomo, piango il campione", o "non condivido la sua vita ma era un grandissimo giocatore", vuol dire che non hanno capito bene la cifra artistica di Diego Maradona.

mercoledì 25 marzo 2020

Capitolo 53


Oggi compio 53 anni. Mia madre in videochiamata mi racconta che sono nato alle tre e un quarto del mattino. Mi dice che non è sicura, che tutti e tre noi fratelli siamo nati a e un quarto. Oggi va a controllare nei suoi diari e poi mi fa sapere. Mia madre ha scritto diari. Nel corso degli anni me ne ha letto spezzoni, quelli che lasciava circolare malvolentieri durante le feste comandate o i compleanni. Li leggerò mai per intero?

sabato 21 marzo 2020

Attendere, prego...


Parlavo ieri con Alessio, un amico che vive qui all'Avana da molti anni, e ci scambiavamo impressioni e paure sulla situazione. Cuba ha chiuso le frontiere ed era quello che doveva fare, ora non ci resta che attendere. Attendere. Questo soltanto dobbiamo fare adesso: aspettare. Mi diceva "perchè non scrivi qualcosa su questa attesa?", io gli rispondevo che ero parecchio scoglionato, che non ne avevo voglia. Stamattina continuo a non averla la voglia. Ma ci penso all'attesa.

mercoledì 18 marzo 2020

Essere e tempo


Non ho voglia di scrivere. Nessuna. Giro intorno al mio computer come si gira intorno a un mucchio di panni da stirare, a un pavimento zozzo, a una merda da raccogliere. Eppure avrei tempo. Quel tempo che corteggio sempre con le mie lagne, quello che perdo, in quel maledetto altrove in cui vivo e in cui recito di disperarmi. Ecco, ora ce l'ho. Sta qui. Niente di meglio che una bella epidemia per non avere distrazioni.