Dopo
una breve deviazione al Baobab di Roma la settimana scorsa, torno con la testa
e con il corpo (non mi sono mai mosso per la verità) a Cuba. Lascio quella
splendida partita di calcio a San Lorenzo di qualche mese fa e mi affaccio su
qualche campetto sgangherato dell'Avana. Il calcio. Sembra un fenomeno
incontenibile. Da sempre mi domando quale sia il suo segreto. Perchè un pianeta
intero lo giochi, perchè riesca a sradicare in un lampo abitudini profonde,
tradizioni, per imporsi con tutta la sua semplicità, con tutta la sua forza.
lunedì 13 novembre 2017
lunedì 6 novembre 2017
Baobab experience
Voglio fare un passo indietro: marzo 2017. Un passo indietro nel tempo e uno dall'altra parte dell'oceano. In Italia, a Roma per l'esattezza. Mi trovavo lì per qualche settimana a visitare la famiglia, a festeggiare il mio compleanno e a fare una presentazione dei miei libri. Avevo sentito parlare molte volte del Baobab, non soltanto dell'albero, ma di un gruppo (come vogliamo chiamarlo?) di volontari che aveva preso questo nome e che da anni era impegnato a Roma nell'accoglienza degli immigrati. Un'amica particolarmente attiva, Marzia, relazionava quasi quotidianamente su Facebook riguardo alle iniziative, ai successi, ai problemi che questa organizzazione affrontava e da così lontano non riuscivo a mettere a fuoco niente. Capivo che c'era qualcosa di bello, di laico, uno slancio di quelli che piacciono a me, di quelli che nascono dalle migliori sfere di noi stessi e rompono un'inerzia, a volte la sordità dentro e fuori di sè.
mercoledì 1 novembre 2017
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